sabato 20 maggio 2017

Ci si da a riprese e montaggio!

Ultimamente, come mi capita spesso, essendo preso da tante diverse passioni la scrittura rimane un po' in secondo piano e ciò mi dispiace moltissimo ma nel frattempo le creatività non si arrestano: ecco un breve video e montaggio made by me per il promo del corso di Rockabilly Jive a Bergamo Danza! :)


lunedì 1 maggio 2017

La vetta futura


Se potessi, chiudendo gli occhi, accedere a momenti futuri percependone immagini e sensazioni, avrei lo stesso sguardo del mio presente? Che ne sarebbe di un passato già deciso, ne modificherei istantaneamente l’intera linea temporale o rimarrebbe immutato in quanto la stessa condizione era già stata prevista? Per una manciata di secondi mi sono trovato a ventotto anni fa, mentre da bambino correvo sul cemento: l’istinto spingeva per fermarmi, mettermi una mano sulla spalla e dirmi di aspettare ancora un po’; ma poi è sopraggiunto altro. Forse tutto sarebbe accaduto lo stesso, forse tutto sarebbe cambiato. La ragionevolezza ha sovrastato l’ignoto quando il vento si è fermato, sussurrandomi ad un orecchio di lasciare le cose così come sono accadute. “Sei quel che sei divenuto, sogna ciò che diverrai”. 
Certo è facile da dire, sarebbe molto più semplice sistemare due o tre cosette e risvegliarsi nella tranquillità di una vita più serena, ma come sentiamo spesso non è la destinazione che conta bensì ciò che ci sta in mezzo. Certo che bisogna puntare alla vetta, ma la si raggiungerà con molta calma e costanza. 
Se potessi, chiudendo gli occhi, non andrei indietro o avanti, non consiglierei me stesso limitandomi ad una singola azione. Chiudendo gli occhi vorrei vedere ciò che mi piacerebbe essere e il mondo che mi vorrei costruire attorno, vorrei vedere gli sforzi compiuti e incitarmi a non mollare, vedere le sconfitte così come le vittorie; vorrei vedere la forza con la quale ogni volta riuscirò a rialzarmi. Non serve essere indovini o chiaroveggenti per sapere che il presente è sempre pronto a spingerci nel fango, a farci lo sgambetto per cadere sul cemento, a colpirci guardandoci dritti negli occhi, ma per questo bisogna arrendersi alla difficoltà di svegliarsi al mattino? 
Se avessimo tutto a portata di mano per cosa combatteremmo? A niente servono i lamenti, tutti combattiamo per qualcosa anche se per alcuni è difficile ammetterlo, ma ciò è ben diverso dal fare la guerra, combattere significa “lottare per raggiungere”, ed in questo caso può voler dire camminare. La cima si alzerà, potrà sembrare sempre più lontana e faticosa da raggiungere, ma non per questo bisogna smettere di camminare.


Carlo “Charlie” Capotorto.