mercoledì 28 dicembre 2016

Buone feste

Non sono sparito, continuo a far pesare al mondo la mia presenza anche se fisicamente più leggera di allora, è che queste feste stanno un po' assorbendo la linfa vitale della mia creatività. Fortuna che finiranno presto... intanto ecco un piccolo pensiero... probabilmente non posterò più nulla fino a Gennaio dunque buone feste e ci leggiamo l'anno prossimo.


Si può crollare restando fermi in piedi,
si può esplodere nella stessa posizione
così come volare alti nel cielo.

Difficile però sognare qualcosa di diverso
quando tutto sembra essere contro di te.

Noi soli possiamo rendere la nostra vita migliore
ma senza un piccolo aiuto da ciò che ci circonda
ogni sforzo potrebbe risultare inutile.

sabato 17 dicembre 2016

P.E.T.O. (Perché Esiste Troppo Orgoglio)

P.E.T.O. (Perché Esiste Troppo Orgoglio)


Lo sappiamo, il peto è naturale, tutti ne facciamo nostro amico fedele sotto le coperte d'inverno ed al contempo nostra nemesi appena l'odore risale verso le narici. Il peto è vergogna, fallo a scuola o in un posto di lavoro e diverrai per sempre "lo scorreggione", sarà poi molto difficile togliersi quel soprannome dalle spalle. Il peto è intimo, perché si cerca di farlo sempre quando si è soli con se stessi, e una volta rilasciato lo si commenta con gradazioni differenti in base a rumore o odore.
P.E.T.O. (Perché esiste troppo orgoglio), un racconto di Carlo "Charlie" Capotorto
Peto d'Artista - immagine da web
Ma pochi ne parlano, il peto rimane ben nascosto tra le pieghe del culo di ogni benpensante che è troppo intento a strapparsi le sopracciglia e pettinarsi la barba. Ma quando un giorno, piegato a novanta gradi per sistemare un risvoltino, ad Andrev Lobomotov partì un fiato a trombetta (poco puzzolente, rumore acuto solitamente calante) si vergognò così tanto che dapprima si tappò in casa e poi, dopo una breve ricerca che spaziò da Wikipedia alla Treccani, sembrò esser divenuto il massimo studioso di petologia.
Trovò nelle patatine fritte e nella Sprite i suoi più grandi amici quando scoprì che grazie a loro poteva avere delle riserve di gas virtualmente illimitate. Si esercitava regolarmente nello sfiatare diversi generi di peti, dalle loffie (silenziose e letalmente puzzolenti) ai tromboni (molto rumorose e mediamente odorose) anche se talvolta capitavano sgommate (poco rumore, poca puzza ma cacchetta nelle mutande) che lo costringevano a cambiarsi le mutande. 
Si teneva costantemente informato su tutto ciò che riguardava quel suo nuovo mondo: lo sbiancamento anale, il silenziatore di scoregge, il profumatore da applicare come un proteggi slip alle mutande, ma nulla lo entusiasmava tanto come registrare ogni suono che sentiva per poi tentare di riprodurlo con le chiappe, proprio come l'eroe di ciò che recentemente era divenuto il suo film preferito: "Il petomane". 
Cercò di tramutare tutto questo in un lavoro, ma oltre a qualche brevissimo spettacolo durante sporadiche serate di improvvisazione teatrale ed un'unica data al Circo Togni finita a pomodori marci sulla schiena non riuscì a trovare il modo di attirare l'attenzione del pubblico. In pochi erano interessati a sentire i peti di Lobomotov seguire la "Sonata al chiaro di luna" di Beethoven, così nel giro di poco tempo tutti si dimenticarono di lui, e lui si dimenticò dei suoi peti.
La gente del paese non poteva ammettere che possedeva un dono e lui presto perdette la giovane forza di seguire le sue curiosità. L'orgoglioso bielorusso crebbe in un noioso impiegato e la sua vita non divenne troppo diversa da quella di una qualsiasi altra persona, gli studi sul peto e gli oggetti collezionati finirono in una scatola e poi dimenticata in soffitta; tutto era finito in un soffio... o meglio, in un peto.

Fine

lunedì 12 dicembre 2016

I disegni continuano nella bergamasca

Per ora continuo a disegnare nella mia casina in Malpensata, sarà il quasi ghetto di questa zona di Bergamo ad ispirarmi? Chissà, ma intanto... :

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo

Disegno di Carlo "Charlie" Capotorto di Bergamo


mercoledì 7 dicembre 2016

Factory Market Christmas Edition

Factory market christmas edition ad Alzano Lombardo trovate elle libri con carlo capotorto

Se vi trovate a Bergamo tra il 10 e l'11 Dicembre, precisamente ad Alzano Lombardo, presso lo spazio FaSE (ex Cartiere Pigna) ci sarà la versione natalizia del Factory market e tra gli stand ci sarà anche quello di Elle Libri dove potrete trovare i miei "Bergamo in blue" e "Rapporti difficili. Storie in bicicletta e altri racconti"! 

Si, avete capito bene, anche i miei bambini cartacei saranno lì in bella presenza, pronti ad essere acquistati per essere letti o regalati come sorpresa natalizia! :) 

Il Factory Market non sarà solo bancarelle, durante le due giornate vengono proposte attività ed intrattenimento per bambini e adulti con workshop, laboratori, letture, concerti e performance varie... oltre alla consueta area food and beverage + bakery & area bimbi.

Che altro dire, io spero sempre che scrivendo e condividendo chi, come Elle Libri, aiuta gli autori emergenti a farsi conoscere sul territorio, qualcosa giri (e se loro riescono a vendere i miei libri ne comprano altri) in modo da crescere piano piano.

Per ora è tutto, e con ben poco spirito prenatalizio vi auguro buone feste!

Carlo "Charlie" Capotorto.

sabato 3 dicembre 2016

Malessere quasi imposto

Malessere quasi imposto

Qualche volta strappare le pagine già lette non serve a niente,
perché tutto ciò che abbiamo letto e assorbito rimane comunque dentro
e senza via d'uscita continuerà a rimbalzarci addosso come inarrestabile pioggia.

E anche quando guardare lontano perde ogni sua poesia
tutto si trasforma in un'inutile danza senza musica e senza ritmo
fino a portarci seduti, con la testa tra le mani, a chiederci dove abbiamo sbagliato.

La scelta tra rincorrere il benessere e l'abbandonarci a questo trasandato mondo
non dovrebbe essere troppo difficile, tutti cerchiamo un sentiero più semplice,
ma se poi la consapevolezza della mancanza di senso prende il sopravvento
non è forse vero che le redini ci scappano di mano ed alla visione di un serpente
i cavalli corrono all'impazzata anche se un secondo prima passeggiavano lenti?

Non è possibile correre per sempre, questo lo sappiamo bene,
ma sarà molto difficile lottare una volta esaurite le forze per un folle galoppo,
quindi se proprio in quel momento di debolezza appare un nuovo pericolo
solo chi troverà risorse inumane rimarrà in piedi continuando avanti,
gli altri cadranno inesorabilmente verso la secca e dura terra.