martedì 20 settembre 2016

Un barlume di speranza - Una storia ad episodi - Parte 6

Sorry, di solito esco al lunedì con un nuovo episodio ma è un periodo pieno di impegni e... mi sono dimenticato!! Ecco qui il sesto capitolo:

 Un barlume di speranza - PARTE 6

Ingoiando i reflussi acidi della nottata passata a vomitare, come spesso gli succedeva per causa dei medicinali, Simone sciacquò la bocca con caffè annacquato e succo di uva. Non aveva mai bevuto nulla di così inutile, tanto il caffè quanto il succo. "Con l'uva si fa il vino, non questo schifo", bisbigliò tra se e se, "Almeno è incluso nel costo dell'ostello va...". Andò via prima dell'orario di check out previsto, aveva un impegno che già rimpiangeva di aver preso, doveva iniziare il corso di spagnolo! 
Con trolley al seguito cercò di ricordarsi, con scarso successo, la strada per la scuola. Si perse. Trovò la Rambla. Si perse di nuovo. Tirando fuori dalla tasca un foglietto con scritto il nome della scuola iniziò a chiedere a tutti, a tutti quelli che ai suoi occhi sembravano autoctoni, se sapevano dove fosse. Uno spanglish ostentato spiazzava ogni interlocutore, tanto che, non appena si mise a chiedere informazioni in italiano, trovò una gentile nonnina che gli indicò la via giusta. Arrivò in ritardo, ma non sembrava importare a nessuno.

"Hola. Yo soy Simone, de Italia..."

La Rambla, tipica via del centro, zona di passaggio e centrale della città di Barcellona
La Rambla
"Hola Simon, por favor! Bueno, bueno, ahora hablar un poco de español? Italiano y español son muy similares, lo que tiene que aprender son las cosas differentes y en un mes podràs hablar sin ningún problema!"

"Occhei... hemm... he entendido un poco... tengo que imparar la parolas..."

"Por supuesto, usted tiene que aprender las palabras, conseguir un poco de vocabulario! Bueno, empezamos!"

Altre cinque persone si trovavano nella stanza con lui, oltre all'insegnante, ed ogni altra lingua se non lo spagnolo era bandita in quelle quattro mura. Imparò molto velocemente la presentazione di se, trovò molto semplici le cose base, perché in effetti italiano e spagnolo sono davvero molto simili. Le due ragazze inglesi sedute accanto a lui invece facevano una fatica mortale, era davvero ridicolo sentirle parlare, e lui si sentiva molto avvantaggiato. Questo sentimento lo rese un poco più forte del solito, riuscire già da subito a superare qualcuno che ha iniziato prima di lui lo rendeva più sicuro, e dio solo sa, se dio esiste, quanto in questo momento Simone avesse bisogno di sentirsi così.
Furono tre ore di full immersion in quella nuova lingua, tanto nuova quanto all'apparenza semplice. E, appena fuori, le due inglesi iniziarono a chiacchierare con lui, in inglese però. Il cambio repentino di lingua lo sfasò leggermente ma si trovò comunque a su agio, pensando che potesse essere una buona occasione per farsi da subito qualche nuovo amico.

Nel pomeriggio, dopo un pessimo pranzo a base di pollo comprato ad un baracchino sulla spiaggia, si ritrovò a svuotare il suo piccolo bagaglio, sin d'ora rimasto chiuso, e sistemarne il contenuto nella sua cameretta al quinto piano. Riempì nemmeno un quarto dell'armadio a sua disposizione, sistemò pastiglie e iniezioni nel cassetto vicino al letto, poche cose in bagno, e si sdraiò a terra; guardando dalla porta finestra le impalcature del palazzo di fronte, in ristrutturazione.

"Strano, è la prima volta che praticamente cambio casa, e la prima coinciderà con l'ultima", l'ansia della malattia spesso prendeva posto nei suoi pensieri, "Ed ora sono qui da solo, devo cavarmela da solo... per prima cosa devo cercare di racimolare 1.600 €, tanto mi serve per il trasporto del mio corpo da qui all'Italia e per la cremazione, sempre che le informazioni trovate su dio Google siano corrette... dovrei andare direttamente al porto a chiedere quanto costa... mi prenderanno per matto ma pace, è una cosa che devo fare. Ci mancherebbe anche accollare a madre il costo e l'organizzazione di quella roba li. Devo anche mettermi a scrivere il testamento. Beh, un po' di tempo dovrei ancora averlo dai...".

continua...

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