lunedì 25 luglio 2016

Un barlume di speranza - Una storia ad episodi - Parte 2

Eccomi con la seconda parte di questa storia ad episodi, ho pianificato di metterne una parte ogni due lunedì, spero così non passi troppo tempo tra una e l'altra, ma in caso potete cliccare sulla barra in alto, entrare nella pagina di racconti a puntate, e rileggere tutto.

Che idea sarà venuta a Simone? 

Un barlume di speranza - PARTE 2

Simone si fermò, come per raccogliere i pensieri del momento, e cercò di formulare delle frasi comprensibili per far sì che l'amico, conosciuto appena un paio d'ore prima, potesse prenderlo sul serio. Come in preda ai fumi dell'alcol, pur non avendo bevuto nulla, continuò quella frase lasciata precedentemente a metà:

"Ho un'idea ma... ascolta, non abbiamo un lavoro, non so tu ma io qui oltre alla mia famiglia ho poche persone vicine... l'ultima tipa che ho avuto mi ha mollato ormai sei mesi fa e da allora non sto combinando niente... passo le giornate tutte nello stesso modo, non mi importa se è il fine settimana o un giorno qualsiasi. Così è devastante, e da quel che mi hai detto anche tu non sei messo tanto meglio. Beh, ecco, quel che voglio dire è che anche se non ho un soldo voglio partire, andare da qualche parte a cercare lavoro, magari all'estero così imparo anche una nuova lingua che magari prima o poi mi serve."

"Eh ok, ma se non abbiamo i soldi dove cacchio possiamo mai andare?"

"Eh Luca, non lo so, ma ci saranno dei modi per andare in giro spendendo il meno possibile... io forse duecento euro li ho via, non so dove posso arrivare con così poco ma almeno un biglietto del bus me lo riuscirò a comprare! Poi non lo so, è un'idea così, quando arrivo a casa mi attacco un po' al computer e cerco qualche informazione in più su dove in Europa c'è più lavoro, sui trasporti e gli alloggi, sul costo della vita; su queste cose qua."

Si scambiarono i numeri di telefono ed entrambi in sella alla bicicletta, ma andando in direzioni opposte, pedalarono velocemente verso casa per evitare l'imminente temporale in arrivo. Una volta a casa Simone accese il computer e iniziò una folle ricerca per trovare una soluzione a ciò che identificava come "tutti i suoi problemi". Si perse a guardare ogni sito di lavoro all'estero, ogni possibile mezzo di trasporto più economico, ogni sito di viaggiatori senza soldi, di vagabondaggio, di cercatori di fortuna, di sfigati come lui. E in quel marasma di informazioni trovò conforto e sconforto, lesse di chi era riuscito a cambiar vita e di chi, invece, era tornato a casa con la coda tra le gambe, alternò tristezza e coraggio finché la madre non si alzò dal letto e, passando per il salotto andando verso il bagno, non gli chiese cosa ci facesse già sveglio. Non si era accorto che il sole era alto da un pezzo.
Dopo la colazione ed una doccia ristoratrice affondò nel letto per non rialzarsi prima di metà pomeriggio. Poco dopo la resurrezione si attaccò nuovamente ad internet e, con carta e penna alla mano, segnò tutti i posti dove gli sarebbe piaciuto andare, i mezzi per arrivarci con il relativo prezzo, i siti per trovare lavoro e quelli dove trovare alloggi economici per ciascuna città. Si diede davvero da fare, organizzando gli appunti con un ordine che lui stesso trovò quasi ossessivo compulsivo, ma erano perfetti: tutte le informazioni che gli potevano servire erano state meticolosamente riportate su quei fogli. Quasi impaziente, come se dovesse partire il giorno dopo, si chiuse in camera per studiarseli e trovare il luogo ideale. Non poteva ovviamente permettersi di andare in ogni uno di quei luoghi, doveva sceglierne uno, uno solo.
Chiamò Luca e si diedero appuntamento in un parco, non troppo distante dalla casa di entrambi.

in cerca di una meta
Un barlume di speranza
In cerca di una meta.
"Guarda, sono stato tutta la notte a cercare delle informazioni su dove si potesse andare e come fare per fermarsi un po', dimmi cosa ne pensi. Ho selezionato dei luoghi classici, dove mi sembrava più semplice trovare lavoro, e su internet ho trovato un botto di informazioni su Spagna, Irlanda, Inghilterra, Germania e Francia. A quanto pare un sacco di gente si è fatta le mie stesse... le nostre stesse domande e tanti han preso quel che avevano e sono partiti all'avventura... leggendo i racconti degli altri e raccogliendo informazioni mi è venuta la voglia di partire il prima possibile, tanto stiamo qua a fare?"

Fogli alla mano e rapito dal tanto entusiasmo l'amico replicò:

"Urco cane, sei meglio di un'agenzia di viaggi! Allora, io Francia e Germania le escluderei a priori perché una mi sta sulle palle e l'altra... il solo pensiero di imparare la lingua dei nazi... no grazie. E tra Spagna e Regno Unito è una dura lotta... Irlanda e Inghilterra sicuramente sarebbero più semplici perché un po' di inglese lo si conosce mentre lo spagnolo, non so tu ma io dovrei impararlo da zero. Però non dovrebbe essere così complicato, al massimo si scarica qualche audio corso in mp3 e lo si ascolta durante il viaggio. Ma in base a cosa hai scelto le città? Cioè, perché in Spagna hai messo Madrid e Barcellona e non Valencia o Saragozza? Con che criterio hai scelto Liverpool piuttosto che Manchester?"

"Perché cercando mi sembravano quelle più aperte ai giovani, con più possibilità di lavoro non qualificato, e soprattutto quelle che costavano meno. Ho cercato informazioni sui quartieri meno costosi, dove probabilmente sono concentrati tutti gli stranieri ed i poveracci, ma tanto che ci frega, basta andar via di qua no? Per dire, a Barcellona ho visto che c'è il Raval, che pur essendo praticamente in centro città, è pieno di locali notturni e di case che costano poco... certo, leggendo su internet dicono che bisogna stare un po' attenti perché c'è criminalità, però dai, figurati se vengono a derubare noi che non abbiamo niente. E per andare ci sono un sacco di modi, c'è il pullman che con 50€ fa la sola andata, oppure si può andare in nave da Genova ma ci costa circa un centone... oppure in aereo, però io non prendo l'aereo, mi fa venire l'ansia sentirmi tappato in volo senza poter uscire o andare in bagno quando si decolla o atterra. Se tu vuoi andare in aereo per risparmiare non c'è problema, io uso un altro mezzo e poi ci si vede là! Una volta a Barcellona ho visto che ci sono doppie anche per 200/250€ al mese, ci dividiamo la stanza e cavoli, in un mese troveremo lavoro..."

"Si però Simo, io ho un problema: non so se riesco a partire, almeno non subito"

"Ma come? Perché?"

continua...

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