venerdì 17 giugno 2016

Senza tornare


Lo so, continuo a scrivere allo stesso modo, sempre pestando sugli stessi argomenti, ma per il "semplice" motivo che queste sono le cose che non riesco a far uscire dalla testa. Anche gli anestetici venduti legalmente mi hanno stancato e non ho più scudi, fatico ogni giorno per difendermi da me stesso senza riuscire a trovare un modo per non attaccarmi più.

Senza tornare

Urla, grida, mangia, sputa,
sulle mie dita non c'è più vergogna,
senza più forza,
senza più voglia,
non ho il coraggio
che serve a tornare.

Ti sento ridere e piangere insieme,
senza capire ti prendo per mano
e insieme passeggiamo piano
lungo un percorso che non ci appartiene.

Cammina, zoppica, corri,
d'un tratto ti allontani
senza una spiegazione;
io resto seduto
legato alla sedia,
non mi sposto dal luogo
del nostro primo bacio.

Resto attaccato ad un ricordo sbiadito,
senza più anestetico
per sedare il dolore;
sto fermo a pensare, senza uno scopo,
non avendo nulla
per poterti dimenticare.

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