sabato 11 giugno 2016

Il viaggio di una vita - Parte 4: Il treno, Perth & il rientro a Sydney

Il viaggio di una vita - Parte 4: Il treno, Perth & il rientro a Sydney


Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Australia
Perth
Come penso, e spero, abbiate già capito voglio raccontarvi l'essenziale, ricamato con qualche pizzo e superfetazione, ma sempre e comunque l'essenziale. C'è chi viaggia e scrive una sorta di diario giornaliero delle sue avventure, perché quelle sono avventure vere quando hai roba da raccontare tutti i giorni. Io scrivendo questo mio viaggio di una vita molti anni dopo averlo fatto stringo, salto di tappa in tappa e di mese in mese come fossi un canguro (e visto che per ora siamo ancora in Australia ci sta) e lo faccio apposta. Non so cos'ho fatto il 4 gennaio 2008, probabilmente lavorato e dormito tutto il giorno, che ve lo racconto a fare? Come quelli che ti raccontano la loro mattinata iniziando così: "Si, mi sono svegliato alle 7:30, ho messo su la moka e poi mi sono seduto al tavolo ad aspettare che salisse, poi è salita ed ho bevuto il caffé...". Non so voi (e spero di non fare così nemmeno io) ma credo che dopo 1 minuto di lettura di sta roba cambierei blog. Questo era per introdurre anche una riflessione su quanto ora sia gettonata l'Australia. Io sono partito verso ottobre 2007 e al mio arrivo nella terra Down Under ho incontrato parecchi italiani, e nove (NOVE) anni fa non si sentiva molto parlare di lei... oggi ogni due per tre spunta fuori qualcosa d'australiano, sfido voi lettori a pensarci, scommetto che avete almeno un amico (se non due o tre) che è andato in Australia con un Working Holiday Visa! Sempre più gente ci è andata spargendo la voce di quanto sia bella... ecco perché non avevo ancora scritto nulla sul blog, perché volevo preservare la terra dei canguri dall'ennesima fiumea di italiani (certo, proprio così, ecco perché... hemm...).

Riagganciandosi al viaggio: abbiamo abbandonato Darwin ed i suoi simpatici nonnini boschivi tornando sul treno per altri giorni in carrozza! Durante questi mesi passati ho finalmente iniziato a vivere appieno la terra straniera, non parlando altra lingua che l'inglese, incontrando pochissime persone e riflettendo molto sulla semplicità della vita. Una cosa mi era rimasta di italiano: la moka. Essì, da quella non potevo separarmi. Mi sono liberato di tantissimo e viaggio molto leggero ma la moka non pesa nulla, poi con il suo simpatico manico s'appende, è bella, lucente, profumata... é casa insomma. Pur avendo limitato i contatti con casa a sporadicissime videochat con Skype e brevi e-mail di aggiornamento qualcosa di italiano lo portavo sempre con me, e cosa meglio del caffè?

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Australia
Perth
Il treno. Si. Scusatemi, ma poi mi perdo a pensare a quei momenti e mi vengono in mente dettagli che è meglio non scrivere qui, quindi tento di aggirarli ma tutto diventa confuso e... il treno. Da Darwin ad Adelaide non stop sono circa 3 giorni in carrozza, ma non le carrozze nostre eh! Trenord qua mangia la polvere (anche in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania, Grecia, Albania, Serbia, Bosnia, Polonia, Moldavia, ecc... ma lasciamo perdere...): i treni sono f a v o l o s i, nello scompartimento più scarso, dove stavamo noi, c'erano un bagno e una doccia (separati in modo da essere utilizzati da persone diverse) alla fine della carrozza (non ricordo se anche all'inizio), nella carrozza dopo divanetti, tv, prese di corrente e videogames, poi carrozza ristorante (che non ho mai nemmeno visitato perché preparammo panini e viveri per tutto il tragitto - braccino corto rulez quando sei backpacker) e in fine carrozze di classi borghesi superiori. Insomma treni della madonna, non come i nostri che ogni due per tre si spaccano o succede qualcosa per cui è tutto bloccato. Torniamo ad Adelaide soltanto per fermarci qualche giorno, salutare due amici conosciuti in giro, fare rifornimento di cibo e risalire sul treno in direzione Perth! Qui ho cominciato davvero ad appassionarmi a questi treni fighissimi e ad aver voglia di fare la Transiberiana, chissà se mai ce la farò

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Australia
L'Indian Pacific - Da Perth a Sydney
Altri giorni sui sedili del treno di Oz (ennesimo modo in cui viene chiamata al'Australia: Australia --> Aussie --> Oz) fino ad arrivare a Perth, città enorme ma con qualcosa di diverso dalle altre. Anche a distanza di tanti anni la sensazione che mi diede questa city sulla costa Ovest la sento presente, sembrava tutto più tranquillo, più aperto, più lento. Dagli ostelli al cibo ricordo fosse tutto un pochino più economico e anche la gente parlava un po' diversamente, come i nostri accenti più o meno, appena ci si sposta si parla diversamente. Beh, li ti sposti di migliaia di chilometri e il concetto è lo stesso. Scoprii anche che a Perth le macchine costavano meno, per un "semplice" e strambo motivo: i turisti e gli "avventurieri" solitamente compravano (uso il passato ma magari è ancora così ;) ) il mezzo di trasporto sulla costa Est, a Sydney generalmente, per poi vagare facendosi il coast to coast fino a lì, il punto però è che la gente poi non ha voglia di rifarsi la strada per tornare indietro, perché di strada ce n'è solo una a meno che tu non abbia un fuoristrada, e allora vendono la macchina o il furgoncino a poco prezzo e rientrano a Sydney in aereo o in treno. Quindi, se volete un consiglio, se state pianificando un viaggio in Australia e pensate di comprare un mezzo di trasporto, atterrate dove vi pare e piace, poi arrivate a Perth e lì fate l'acquisto (magari verificate nuovamente in internet le informazioni dato che le mie sono un po' datate).

Ma non è per comprare una quattro ruote che siamo venuti qui, Hsiü ha il volo di ritorno verso Taiwan e io... e io che faccio? Sul treno per venire qui ne abbiamo parlato un pochino e senza pensarci troppo ci siamo detti: "Well, I might come with you in Taiwan and then... we'll see!" (che tradotto per chi non sa o non vuole nemmeno provarci è: "Beh, potrei venire con te a Taiwan e poi... vedremo!"). Il mio biglietto di rientro in Italia sarebbe stato da li ad un mese, avrei fatto tappa ad Hong Kong, poi Francoforte e finalmente Milano; cancellai le ultime due tappe e feci un volo EvaAirlines Hong Kong --> Taoyuan. Con una telefonata delirante da una cabina riuscii a sistemare la questione bagaglio (mi era venuta l'ansia che, una volta imbarcato, il mio bagaglio andasse in Italia mentre io ero da tutt'altra parte) e, dopo la partenza di Hsiü vagai nuovamente a Perth qualche giorno prima di riprendere il treno per la tratta più lunga: Perth --> Sydney

Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Australia
Il rientro a Sydney
L'avventura finisce dov'è iniziata, quantomeno quella australiana. Ritrovo nello stesso primo mio ostello di Oz amici incontrati all'inizio del viaggio, siamo tutti un po' cambiati, diversi, cresciuti. Ci raccontiamo come abbiamo passato questi mesi e ci scambiamo i relativi contatti (tanti li sento ancora su Facebook, sempre meno ok, ma a distanza di anni ci sono ancora) augurandoci buona fortuna. Rivedo Sydney volentieri, sotto una luce diversa dopo aver vissuto anche altre realtà di questo enorme territorio. Le emozioni che mi ha regalato l'Australia le porto dentro ancora e le terrò con me sino all'inesorabile avvento dell'Alzheimer, e per questo consiglio a tutti: se ne avete la possibilità, sia economica che di età (il visto di un anno vacanza lavoro si può fare fino ai 30 o 31 anni, dopo solo il turistico di 3 mesi...!!), andate, partite, viaggiate. Sarà l'esperienza più importante delle vostre vite. Imparerete a cavarvela con le vostre forse e a contare prima su voi stessi e poi sugli altri ma più di tutte vi aprirà gli occhi, perché il mondo è davvero grande e ci sono così tante realtà da scoprire... io ne ho vista e vissuta solo una piccolissima parte e questa, forse, per ora mi basta. 
Carlo Capotorto di Bergamo in viaggio per il mondo - Australia
Pronto ad imbarcarmi per una nuova avventura

Anche se il mio viaggio non è ancora finito. Anzi, avendo cancellato il biglietto di ritorno ora non so davvero dove mi porterà il futuro. Avviso casa, durante una delle sempre più rare chiamate Skype, che non tornerò ancora a casa: "Vado in Asia mamma, non so quando torno, qualche soldo ancora mi è rimasto, ti chiamo quando arrivo e magari mando qualche foto". Ho già detto che ho una mamma fantastica? Quando ho deciso di partire era felicissima, genuinamente contenta per me, che avessi deciso di fare questa esperienza. Certo, con le lacrime sulle guance in aeroporto quando mi accompagnò alla partenza, ma senza il suo supporto non so dove sarei mai finito. Senza una meta, senza informazioni sul posto dove sto andando, con uno zaino (bello grosso) sulle spalle e i miei 24 anni salgo sull'aereo diretto verso un isoletta che mi rapirà il cuore: Taiwan.

L'australia è finita, riassunta in quattro brevi capitoli che probabilmente non rendono troppo l'idea della sua fantastichetudine (aaahhhh, neologismi agghiaccianti vero?) però questi spezzoni di travel-blog sono un po' come i miei racconti: non giro troppo intorno alle cose, vi dò l'info e poi sta a voi pensarci e rifletterci, approfondire o chiedere di più :) ! 

A presto, prestissimo, con un nuovo racconto dagli occhi a mandorla!

Carlo "Charlie" Capotorto.

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